Crisi di mezza età come affrontarla

La famosa “crisi di mezza età” sembra abbia quasi un che di leggendario.
Cos’è in realtà? È una semplice crisi esistenziale carica di significati e opportunità.
Ci si ritrova in una fase di vita dove “si sta” letteralmente nella via di mezzo tra la giovinezza che non è più e la vecchiaia che attende all’orizzonte.

Chi sono? Cosa posso fare ancora? È finita davvero?
Inquietudini, dubbi, insicurezze, senso del tempo che sfugge, paura di perdere “altro”.
Possono emergere sintomi ansioso/depressivi evidenti o nascosti o stati apatici dove non si avverte più la “voglia”. Alcune persone si lasciano vivere passivamente stagnando e accontentandosi di quel minimo che porta però insoddisfazione. Altri diventano irrequieti come se qualcosa di indefinito stesse “sfuggendo dalle mani”. Non ci si può riconoscere più perché quell’Io è in metamorfosi.

Può iniziare la sindrome del “nido vuoto” con i figli ormai autonomi, con una relazione che inizia a essere priva di stimoli, il proprio ruolo chiaro e sicuro va sfumando, ci si sente come indefiniti. Si vive smarriti non sapendo più qual è la strada giusta da percorrere, è come se non ci fosse un contenimento psicologico/emotivo. Si può cadere in una situazione di rassegnazione dovuto a una mancanza di nuovi obiettivi emotivamente significativi.
A volte ci si può anche sentire in colpa nel vivere questo strano momento. Quasi ci si rimprovera di non sentirsi più conformi all’età corrispondente come se il diritto di una crisi spettasse solo agli adolescenti.

Quante volte, in studio, mi sono sentita dire la famosa parola: “ormai” con quel sottofondo di malinconia. Ascolto anche parole di frustrazione cariche di tormento interiore.
La percepisco quella vitalità ma non sa dove incanalarsi e allora può diventare sofferenza.
Come psicologa il mio primo compito è quello di accogliere, con tutta l’empatia possibile, questo “mezzo del cammin dove la diritta via è smarrita”.
Io questa via smarrita la vedo come un momento importantissimo e ricco di nuove consapevolezze, un momento di possibile rinascita e di visione nuova del Sé e del mondo. Si è in quell’età dove si inizia a essere più liberi, arricchiti da esperienze pregresse che hanno permesso una maturazione utile nel poter diventare uno strumento evolutivo.

Il mio ruolo è quello di aiutare a ricentrare la situazione, a portare alla luce il perché di quel disagio dove alla base di tutto c’è sempre un’unica cosa: il desiderio. Un desiderio magari represso, che crea conflitto, che spaventa, destabilizza o che non si fa trovare.
Ecco perché bisogna scorgere una nuova strada che permetta di raggiungere nuovamente questa spinta vitale che fa capolino.

Insieme si può fare. “Insieme” per non sentirsi più sbagliati, informi, soli.
Ci possono essere vari modi per vivere questo interessante periodo e riscoprire interessi, nuove relazioni, cambiare le proprie abitudini.
Quello che permette un percorso di evoluzione psicologica è principalmente il puntare un faro. Cosa sottende questo stato di disagio e come posso non negarlo ma farne una possibilità preziosa per la mia vita?
Insieme si può fare.

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