La Felicità proviamo a raggiungerla

Felicità: chi è costei?
In studio incontro persone che arrivano, inconsciamente, per trovarla, ritrovarla, scoprirla, acciuffarla.
Mi raccontano di insoddisfazioni, ansie, malesseri. Tutto ciò è un complicato preludio di un chiaro desiderio: sentirsi felici.
Quando utilizzo questa preziosa parola la risposta che sento spesso è: “È una parola grossa!”, il tutto detto con sfiducia e rassegnazione.
La felicità spaventa. Paradossale, sì. È vista come qualcosa di talmente elevato che sembra irraggiungibile, quasi peccaminoso osare viverla.
“Forse non me la merito nemmeno”. “E se poi la raggiungo e la perdo?”.
Allora è più sicuro accontentarsi.

Ma la felicità è l’obiettivo che ogni essere umano deve avere e, per farlo, bisogna assumersene la responsabilità. Certo è più semplice delegare, meglio sentirsi vittima del mondo esterno così non si deve faticare troppo, non ci si deve mettere in discussione. E l’errore sta proprio lì. Arrivano quindi somatizzazioni, crisi di sofferenza, stagnazioni pericolose, ecc. ecc.

Cos’è la felicità?
È la capacità di sentire in te “forza vitale”. Quella forza che ti dà la spinta, la voglia, l’entusiasmo, ti dona pura energia. “La fiammella” la chiamo io.
Quando senti di essere in perfetta corrispondenza tra ciò che desideri e ciò che realizzi. Quando il conflitto interno è superato. La felicità è qualcosa che “va oltre”. È di più del soddisfacimento delle proprie basiche necessità. È sentire quel senso di compiutezza e realizzazione di chi si è nel profondo.

Cosa può minare la felicità? Il senso di impotenza, l’idiosincrasia con te stesso.
Ecco allora che un percorso psicologico può aiutarti a rifocalizzarti sulla tua vita e sul tuo pieno benessere.
Prima di tutto devi conoscerti al di là della maschera. Chi sei? Cosa vuoi? Qual è la tua attitudine? Stai vivendo la tua vita o quella degli altri? Stai rinunciando o senti che c’è di più che puoi ottenere da questa esistenza?
Bisogna utilizzare il più importante degli strumenti: il coraggio.
Il coraggio di ascoltarti per guardare in faccia i tuoi demoni responsabili dei tuoi limiti. Coraggio per allontanare le aspettative fasulle che ti porti dietro dal passato, per liberarti dalla personalità artefatta che, come una corazza, difende il tuo Sé.

Si necessita di arrivare all’Anima, abdicando l’Ego. Il “sentirsi”, l’immergersi nel profondo può spaventare, ma è il regalo più grande e nobile che ci si possa fare.
Questo armonioso e abbondante stato d’animo trova le radici e il nutrimento dalle tue stesse potenzialità.
Ecco allora che emerge un’unica verità: la felicità non dipende dal mondo esterno, ma nasce spontaneamente in te quando ti concedi di seguire il flusso della tua intima essenza.

“Nessuno lontano dalla verità può dirsi felice.”
(Seneca)

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